Sono infiniti i dettagli ai quali si pensa quando una coppia comincia ad accarezzare l’idea di sposarsi, eppure, tra questi particolari, di rado ci si ritrova a pensare a quali documenti è necessario possedere.

Che il rito si svolga in chiesa o in Comune, l’euforia del momento tende a tralasciare sempre questo particolare dettaglio. L’iter burocratico necessario per sposarsi è in ogni caso un passaggio obbligato al quale è bene prepararsi al meglio per evitare di incappare in spiacevoli inconvenienti.

Quali sono i requisiti per sposarsi?

Prima di parlare dei documenti per il matrimonio è bene spendere alcune parole relativamente ai requisiti necessari per togliere qualsiasi dubbio di sorta. Chi può sposarsi, dunque? La risposta breve, e scontatissima, è “due persone non sposate”, eppure, il Codice Civile italiano è molto preciso a riguardo:

  • Gli sposi devono essere maggiorenni (almeno 18 anni compiuti, o 16 se dotati di un’autorizzazione del Tribunale dei Minori)
  • Gli sposi devono possedere lo stato libero, ovvero non essere sposati. Se precedentemente sposati, dovranno dimostrare che il passato vincolo sia stato annullato tramite divorzio o, nel caso più sciagurato, dopo il decesso del partner
  • Entrambi gli sposini devono essere nella piena facoltà di intendere e di volere
  • Non può sussistere alcun vincolo di parentela tra i due coniugi, neanche quella di affinità, affiliazione o adozione.

Documenti per sposarsi: il matrimonio civile

Giungiamo ora ai documenti veri e propri necessari affinché una coppia possa sposarsi in tutta tranquillità. Cominciamo col dire che gli sposi devono innanzitutto possedere le carte che servono per sposarsi legalmente.

Dovete sapere che la giurisdizione italiana prevede che unicamente il matrimonio civile può generare effetti legali. Da questo deriva che se avete deciso di sposarvi in chiesa, al termine della cerimonia dovrete affrontare in ogni caso una prassi burocratica dedicata alla lettura degli articoli civili e all’apposizione di alcune, obbligatorie, firme.

In ogni caso, il primo passo per affrontare il grande giorno dal punto di vista burocratico è quello di prendere un appuntamento presso l’Ufficio di Stato Civile presso il quale almeno uno dei due ha la residenza. Questo sarà necessario per fissare la data e richiedere le cosiddette “pubblicazioni di matrimonio”, che resteranno affisse per 8 giorni. Un dettaglio interessante è dato dal fatto che virtualmente (e legalmente) qualcuno potrebbe opporsi a un matrimonio: per questo vengono rese pubbliche queste intenzioni per ogni coppia.

Nello specifico, ecco i documenti richiesti per sposarsi con rito civile (come evidenziato dall’art.1 allegato B del Decreto Ministeriale 5/2002):

  • documento di identità valido;
  • stato di famiglia;
  • codice fiscale;
  • marca da bollo;
  • autocertificazione da compilare presso l’Ufficio di Stato Civile.

Attenzione: ricordatevi che tale documentazione avrà una validità di 6 mesi e al termine di questo periodo, dovrete necessariamente richiederli tutti nuovamente se il matrimonio fosse stato posticipato.

Documenti per sposarsi in caso di coniuge straniero

Un caso molto comune, ma spesso sottovalutato dal punto di vista burocratico, è quello che si presenta quando uno dei due sposi è un cittadino straniero (residente o meno sul suolo italiano).

I documenti da presentare, oltre a quelli già evidenziati nel paragrafo precedente, sono:

  • Nulla osta (deve essere richiesto al Paese di provenienza del coniuge e certifica l’assenza di impedimenti alla celebrazione).
  • Certificato di nascita
  • Documento di identità valido sul piano internazionale (come il Passaporto)

Oltre a questi, vi è anche la necessità che la persona in questione sia assoggettata al nostro ordinamento giuridico e che non sussistano le cause per impedimento previste dal Codice Civile (art. 116).

Quando richiedere i documenti per sposarsi?

Ora che sappiamo nel dettaglio quali sono tutte le carte necessarie per il matrimonio, è bene ribadire quando è il momento ideale per richiederle.

Il momento perfetto è quello di sei mesi prima del fatidico giorno, considerando quanto già ribadito in precedenza: i documenti saranno poi validi per sei mesi dopo averli ricevuti.

Muoversi d’anticipo resta il consiglio più spassionato. Solo così potranno essere evitati eventuali problemi burocratici e ritardi nel reperimento dei documenti necessari al matrimonio.

E dopo il matrimonio?

Ovviamente, e purtroppo, i “doveri burocratici” non terminano al momento dell’apposizione delle firme dei due sposi. Esistono, in Italia, alcune incombenze che dovranno essere affrontate… ma non tutte sono obbligatorie.

Vediamole nel dettaglio:

  • ritiro del certificato di matrimonio presso la sede del Comune (alcuni, oggigiorno, lo spediscono automaticamente a casa);
  • eventuale cambio di residenza (se non precedentemente conviventi);
  • richiedere il congedo matrimoniale, se spettante di diritto.

E adesso, possiamo davvero pensare al prossimo passo… godersi la propria luna di miele!

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